Home/Escursioni

Da Possagno alla Cima della Mandria

kmsf 31.3
Icona cartello Da Possagno alla Cima della Mandria salendo per il tempio canoviano e Villa Viola e passando per le trincee del monte Palon. Tratto del ritorno su sentiero per escursionisti esperti, evitabile allungando un po' il tragitto.

Ultima data in cui ho fatto questa escursione: gennaio 2024

I percorsi qui descritti sono stati camminati personalmente e ogni escursione è andata a buon fine.

Considera però che nel tempo le condizioni dei sentieri possono cambiare, così come cambia la loro praticabilità nelle diverse stagioni o la percezione di tratti più o meno esposti oppure più o meno difficili.

Informati sempre sullo stato dei sentieri e valuta in base alle tue capacità.

Leggi di più

Dove parcheggio? Icona auto

Si può parcheggiare sul piazzale su cui sorge il tempio canoviano di Possagno (vedi in Google Maps).
Logo YouTube YouTube

Video dell'escursione

Tempio canoviano, Col de Draga e Villa Viola

Escursione con inserto culturale nel caso si capiti a Possagno negli orari di apertura del tempio canoviano, il cui accesso è gratuito (data gennaio 2024).
Avendo parcheggiato davanti al tempio, rivolti verso la montagna, si comincia l'escursione andando a sinistra del tempio stesso, percorrendo via Padri Cavanis che sale asfaltata con qualche tornante.
Dopo circa 1 km, arrivati a un tornante con un capitello, si può prendere un sentiero che sale nel bosco ma, essendo difficile da seguire nella sua ultima parte, conviene proseguire sulla strada fino alla Casa del Sacro Cuore.
Si continua da lì su fondo meno civile seguendo sempre i cartelli per Villa Viola, che si incontra dopo poco e dalla quale la strada si fa sterrata, e così rimane fino ad arrivare nei pressi del Castel Cesil.
Strada sterrata tra la Casa del Sacro Cuore e Villa Viola, presente un cartello di indicazione.
Sentiero
Villa Viola.
Villa Viola

Monte Palon

Al termine della strada sterrata, dopo un brevissimo tratto di strada asfaltata, si sale al sentiero che collega il Castel Cesil al monte Palon, e ci si dirige verso quest'ultimo, ricalcando i segni di trincee della guerra mondiale.
Nella foto si vede la strada sterrata appena percorsa, in basso a destra. Si prosegue per breve tratto asfaltato verso la strada che si vede in alto a sinistra nella foto, prima di ritornare su sentiero.
Strada degli Alpini
Le prime trincee che si incontrano salendo verso il monte Palon.
Trincee
Si raggiunge quindi la croce ben evidente dove iniziano dei percorsi in trincea restaurati dagli alpini e tenuti in perfette condizioni, dove girovagare e rendersi conto della situazione di quei luoghi e di quei tempi. Si arriva quindi senza neanche accorgersene sulla piatta cima del monte Palon.
Icona cima Monte Palon
1305 mt
Percorso all'interno delle trincee restaurate del monte Palon.
Trincee restaurate
Proseguendo oltre il monte Palon il panorama si apre sempre di più sia sulla pianura sia sul vicino monte Cesen, nonché sulle Dolomiti.
Il panorama verso il monte Cesen. Dietro di lui le cime dell'Alpago, più a sinistra il Serva e la Schiara.
Panorama monte Cesen

Cima della Mandria

Dal monte Palon non c'è quasi discesa prima di iniziare un tratto molto ripido, ma non pericoloso, che corre di fianco a uno steccato. Sugli ultimi metri di questa sfaticata si scorge finalmente in lontananza la chiesetta che si trova sulla Cima della Mandria. Breve discesa e poi l'ultima salita per arrivare alla cima, dove tenere conto che può facilmente tirare un vento forte e freddo.
Icona cima Cima della
Mandria
1480 mt
In vista della Cima della Mandria.
Verso Cima della Mandria
Cima della Mandria e la sua chiesetta.
Cima della Mandria

Al salto della capra

Dalla cima della Mandria si va avanti ancora per 300 metri in leggera discesa in direzione del monte Grappa, fino alle vicinanze del sentiero delle Meatte. Qui si inizia il ritorno, prendendo la strada asfaltata che passa per malga Vedetta verso il salto della capra, così chiamato per l'effigie metallica di una capra. Uno degli attacchi al sentiero 189 inizia proprio sotto al cartello con scritto Pieve del Grappa barrato di rosso.

Sentiero CAI 189

Il primo tratto del sentiero CAI 189 è, a mio avviso, per escursionisti esperti, in quanto prima stretto e poi ripido. Un modo per evitare questo tratto infame è allungare l'escursione e ritornare fino ai monti Palon e Castel Cesil (tanto è quasi tutta discesa) e da lì prendere la Strada degli Alpini, tutta asfaltata, fino a ricollegarsi al suddetto sentiero 189. Un altro sentiero che parte in prossimità del Castel Cesil, a parte quello già percorso all'andata, è il sentiero CAI 195.
Uno degli attacchi al sentiero 189, dalla zona del salto della capra. Si nota il letto del fiume Piave.
Verso sentiero 189
Qui descrivo il sentiero CAI 189 con partenza dal salto della capra, perché è quello che ho fatto. Il primo tratto è sul versante pratoso della montagna, su un sentiero largo a sufficienza per i piedi. Il sentiero non è ripido ma il versante sì. Ai primi alberi di bosco si supera un tratto un po' esposto e si prosegue su un tratto più largo rispetto a prima ma più ripido, specialmente da quando si incontra una vasca da bagno (sì) in poi. Quando si arriva a un non ben precisato aggeggio con un motore sopra, la discesa si fa più lieve e in breve si arriva alla strada asfaltata.
Sentiero 189.
Sentiero 189
Un aggeggio.
Aggeggio
Da qui il sentiero deve aver subito alcuni cambiamenti, infatti conviene affidarsi più ai cartelli di indicazione che alle mappe, siano esse digitali o cartacee, che potrebbero non essere aggiornate.

Possagno

La caratteristica dei sentieri in questa zona è la loro apparente interminabilità, dovuta a un percorso praticamente senza curve dentro un bosco di alberi tutti uguali, uguali e ancora uguali.
Passo dopo passo si riesce però ad arrivare fino a Possagno, percorrendo la scalinata di una via crucis e terminando l'escursione a lato del tempio canoviano.
La cupola del tempio canoviano.
Tempio Canova
Realizzazione in bronzo della Pietà di Antonio Canova.
Pietà Antonio Canova
Scarica traccia GPX

Non perderti! Scarica la traccia in formato .gpx e utilizzala durante l'escursione con una delle tante app disponibili per cellulare.

La traccia è stata realizzata con Komoot e segue il percorso originale.

Komoot fa i suoi conti su distanza e dislivello, quindi i valori qui sotto possono differire da quelli riportati nel resto della pagina. Il tempo in Komoot è calcolato impostando il livello "molto allenato", che corrisponde a tenere un buon passo, senza considerare eventuali pause che vanno quindi aggiunte al tempo totale.